Il cosiddetto Decreto Salva Casa è stato convertito in legge (Legge n. 105 del 24 luglio 2024, pubblicata in G.U. il 27 luglio 2024), e rappresenta una svolta importante per l’intero comparto edilizio. Il testo definitivo introduce modifiche concrete e operative, che mirano a semplificare la normativa edilizia e urbanistica, sostenere la rigenerazione del patrimonio immobiliare esistente e stimolare il mercato immobiliare.
Ma cosa cambia in concreto? E soprattutto, come queste novità possono influenzare chi deve affrontare progetti di ristrutturazione, sanatoria o compravendita?
1. L’obiettivo: semplificare e sbloccare il mercato edilizio
La legge nasce con un intento molto chiaro: favorire il recupero e la regolarizzazione del patrimonio edilizio esistente, evitando il consumo di nuovo suolo. Si punta a sbloccare situazioni di stallo che spesso impediscono:
- la vendita di immobili;
- l’ottenimento di permessi di costruire o sanatorie;
- il riutilizzo di edifici esistenti in modo conforme e sicuro.
2. Le “lievi difformità edilizie”: finalmente sanabili
Il cuore della norma riguarda la possibilità di sanare difformità minori che, fino a oggi, spesso bloccavano le operazioni immobiliari o la ristrutturazione. Sono considerate lievi:
- le difformità formali dovute a incertezze interpretative;
- le tolleranze edilizie interne (come spostamenti di tramezzi, finestre, altezze o materiali non conformi al progetto);
- gli interventi realizzati anni fa che erano conformi alla normativa dell’epoca, ma non sanabili oggi per via della “doppia conformità” richiesta dalla legge (ossia conformità sia al momento della realizzazione che al momento della richiesta di sanatoria).
Questa novità ha un impatto diretto per chi deve comprare, vendere o ristrutturare: ora è possibile risolvere più facilmente queste irregolarità.
3. Recupero dei sottotetti anche senza rispettare le distanze attuali
Una delle modifiche più attese è quella che riguarda il recupero dei sottotetti a fini abitativi, anche senza il rispetto delle distanze minime attuali tra edifici e dai confini.
A condizione che:
- non venga alterata la forma o la superficie del sottotetto;
- siano rispettati i limiti di altezza e distanze dell’epoca di costruzione;
- il progetto sia conforme alle norme igienico-sanitarie, anche in caso di spazi ridotti (altezza minima 2,40 m, superficie minima 20 m per una persona o 28 m per due).
Questa norma è molto interessante per chi vuole valorizzare spazi inutilizzati in edifici esistenti.
4. Cambi di destinazione d’uso più facili
La nuova legge semplifica anche il cambio di destinazione d’uso, con o senza opere:
- All’interno della stessa categoria funzionale (ad esempio da magazzino a ufficio): possibile senza realizzare opere.
- Tra categorie funzionali diverse (es. da commerciale a residenziale): possibile con regole più flessibili, anche senza opere, purché rispettate le condizioni stabilite dai comuni.
Il Decreto Salva Casa rappresenta una svolta per l’edilizia italiana
Per i clienti che vogliono vendere, comprare o regolarizzare un immobile, questa legge rappresenta una semplificazione attesa da anni. È il momento giusto per:
- Verificare la situazione catastale e urbanistica del proprio immobile.
- Avviare interventi di regolarizzazione o recupero (sottotetti, destinazioni d’uso, ecc.).
- Affidarsi a tecnici e imprese aggiornate sulla normativa per interventi efficaci e conformi.
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Semplificazioni, regolarizzazioni e nuove possibilità di intervento permettono di rimettere in circolo milioni di immobili “bloccati” e valorizzare il patrimonio esistente.
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